Durante la seduta del Question Time del 14 maggio 2025 alla Camera dei deputati, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha affrontato un acceso dibattito con le opposizioni, rispondendo a interrogazioni su temi critici per l’opinione pubblica. Le discussioni si sono concentrate su tre ambiti principali: il finanziamento alla sanità pubblica, l’aumento delle spese militari e la posizione dell’Italia sulla guerra a Gaza.
🔥 Sanità Pubblica: Il Duro Scontro con Elly Schlein
Uno dei momenti più tesi dell’intervento è stato lo scontro tra Meloni e la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein. La leader dem ha attaccato frontalmente il governo, accusandolo di aver tagliato in modo significativo i fondi alla sanità pubblica, peggiorando i servizi e minando il diritto alla salute per milioni di italiani.
Schlein ha inoltre evidenziato come molti cittadini si trovino costretti a rivolgersi alla sanità privata, a causa di liste d’attesa sempre più lunghe e ospedali in sofferenza. In risposta, Giorgia Meloni ha respinto con forza le accuse, definendole strumentali e propagandistiche, e sostenendo che l’esecutivo sta lavorando per rafforzare la sanità, soprattutto nelle Regioni più fragili.
“Se necessario, siamo pronti ad attivare i poteri sostitutivi per garantire i servizi essenziali a tutti i cittadini,” ha dichiarato Meloni.
La premier ha anche ricordato gli sforzi del governo per migliorare la gestione regionale e investire nelle infrastrutture ospedaliere, senza però specificare nuove cifre o misure concrete.
🎯 Spese Militari e Difesa: Il Confronto con Giuseppe Conte
Il secondo tema caldo ha riguardato le spese militari, sollevato dal leader del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. L’ex premier ha criticato duramente l’aumento degli investimenti nella difesa, in un periodo in cui, a suo dire, le priorità dovrebbero essere sociali e sanitarie.
Conte ha inoltre rivolto un appello simbolico a Meloni, chiedendole di alzarsi in piedi per condannare apertamente la morte di civili a Gaza, sottolineando l’urgenza di una posizione più umana e meno diplomatica.
Meloni ha colto l’occasione per attaccare l’incoerenza dell’opposizione, ricordando che durante il governo Conte furono firmati importanti impegni per il riarmo, tra cui un aumento di 15 miliardi di euro nelle spese per la difesa.
“Chi oggi si dice contro il militarismo, ieri lo ha alimentato. Serve onestà intellettuale,” ha detto Meloni, lanciando un messaggio chiaro all’aula.
Ha infine difeso la scelta del governo attuale di continuare a investire nella difesa, definendola una “necessità strategica” alla luce delle attuali tensioni internazionali.
🌍 Il Conflitto a Gaza: La Linea del Governo Italiano
Sul tema internazionale più delicato, Meloni ha preso posizione sulla guerra tra Israele e Hamas. In risposta alle critiche, ha ribadito che il governo italiano condanna ogni violazione del diritto internazionale e del diritto umanitario, chiedendo a Israele di agire nel rispetto della legalità.
Allo stesso tempo, ha precisato che Israele non ha iniziato il conflitto, ma ha reagito a un attacco orchestrato con l’intento di provocare l’isolamento del Paese sul piano geopolitico.
“Non condividiamo tutte le scelte del governo israeliano, ma non possiamo ignorare la matrice del conflitto e chi ha avviato le ostilità,” ha detto Meloni.
La premier ha inoltre dichiarato che l’Italia continuerà a promuovere il dialogo, sostenere le iniziative diplomatiche e fornire aiuti umanitari alla popolazione civile colpita dal conflitto.
📌 Conclusione: Una Seduta che Riflette la Polarizzazione Politica
Il Question Time del 14 maggio ha mostrato chiaramente il clima di polarizzazione presente nella politica italiana. Da un lato, l’esecutivo si mostra fermo nel rivendicare le proprie scelte strategiche; dall’altro, le opposizioni incalzano su questioni sociali sempre più sentite dalla popolazione.
La premier Meloni ha cercato di trasmettere l’immagine di un governo deciso, che agisce sulla base di priorità strategiche e responsabilità istituzionali. Tuttavia, le tensioni emerse con Schlein e Conte indicano che i prossimi mesi saranno segnati da un confronto serrato, non solo nei palazzi della politica, ma anche nell’opinione pubblica.